8 Luglio 2025
ivocongiunti
  • “Buongiorno Ispettore! Il solito?” disse il barista appena l’ispettore Ivo Congiunti varcò la soglia del Bar Dante.
  • “Mh, sì, grazie” rispose l’ispettore, un po’ infastidito dal fatto che il barista avesse annunciato a tutto il bar il suo arrivo…

Infatti, ogni volta che qualcuno lo chiamava “ispettore” in pubblico, puntualmente Ivo Congiunti riceveva sguardi curiosi dai presenti. Lui, che avrebbe voluto essere invisibile per studiare le persone e le situazioni intorno a lui, si affrettava a prendere la tazzina di caffè, che beveva rigorosamente amaro, per poi andarsi a sedere nel tavolino in fondo all’angolo, dove non sedeva mai nessuno perché lontano dalla finestra e quindi buio. Ma da lì lui poteva vedere tutto il bar, ascoltare le conversazioni e osservare i vari tipi di clienti che popolavano quel luogo. Naturalmente erano le facce nuove a incuriosirlo di più. Era il caso di due ragazze sedute al tavolo accanto alla finestra, a circa 5 metri dall’ispettore. Entrambe scrivevano sul loro laptop, l’una di fronte all’altra. Non parlavano insieme ma era chiaro che erano amiche, e che si erano date appuntamento per lavorare o studiare. Erano quindi, senza dubbio, straniere. Perché? Perché raramente gli italiani vanno al bar per studiare o lavorare, come si fa nei ‘cafè’ dell’Europa centrale e del nord. Per fortuna il Bar Dante era enorme, uno di quei bar dove potevi trovare dolci, panini, torte, e ovviamente abbastanza tavoli per ospitare almeno una cinquantina di clienti.

Proprio quando l’ispettore stava per finire il suo caffè, e si stava preparando per tornare a casa e iniziare a lavorare, una delle ragazze, con un forte accento francese, esclamò:

  • “Ma è assurdo!”
  • “Che c’è?” rispose preoccupata l’amica, lei con un marcato accento tedesco.
  • “Ho ricevuto le correzioni del professore d’italiano… E sono sicura al 100% che una delle correzioni è sbagliata!”
  • “Fammi vedere” disse l’amica, girando lo schermo verso di lei… “Eh sì, penso anch’io che abbia sbagliato! Mandagli una mail di protesta, magari era distratto!”
  • “Sì, è possibile, ora gli scrivo”

A questo punto l’ispettore Ivo Congiunti stava morendo dalla curiosità di sapere quale fosse la correzione incriminata. Dopo un’iniziale esitazione, si alzò e si avvicinò al tavolo delle ragazze.

  • “Mi scusino…” disse l’ispettore, cogliendo di sorpresa le due ragazze che si girarono quasi spaventate, “ma non ho potuto fare a meno di ascoltare la vostra conversazione… Essendo io un appassionato di lingua italiana, vorrei offrirvi il mio aiuto, se ne aveste bisogno…” aggiunse l’ispettore.
  • “Beh”, rispose la ragazza con l’accento francese, “noi studiamo italiano all’università, e siamo un livello C1, e normalmente non abbiamo grandi problemi con la lingua… ma il nostro professore ci ha corretto una frase che secondo me non era sbagliata!”
  • “Potrei sapere di quale frase si tratta?” chiese l’ispettore.
  • “Certo. ‘Mi sono messa davanti allo specchio, e ho riflesso sul passare degli anni.’”
  • “Ah. Un classico.” sorrise l’ispettore.
  • “In che senso?” rispose un po’ indispettita la ragazza che aveva scritto il testo.
  • “Beh, lei ha usato il verbo riflettere. Un verbo che significa sia ‘considerare attentamente, pensare e ripensare’ che ‘rimandare un’immagine per riflessione, rispecchiare’”
  • “Esatto!” esclamò la studentessa “ero davanti allo specchio!”
  • “È vero, ma lei in quel momento, pur stando davanti allo specchio, stava ripensando al passare degli anni! Quando il verbo riflettere significa pensare, allora il passato prossimo è ‘ho riflettuto’, mentre per quanto riguarda lo specchio, lui ha riflesso – ovvero riprodotto per riflessione – la sua immagine!”.

La studentessa lesse di nuovo la frase in silenzio. La sua amica aspettava una reazione, ora anche lei molto coinvolta nel mistero. Dopo un sospiro, la studentessa si rigirò verso l’ispettore e disse:

  • “Adesso ho capito. In effetti in quella frase io stavo pensando, quindi la versione corretta è ‘‘Mi sono messa davanti allo specchio, e ho riflettuto sul passare degli anni.’ …Grazie mille per il chiarimento! Posso offrirle un caffè?”
  • “Guardi, grazie mille, ma io il caffè l’ho già preso,” rispose Ivo Congiunti “e poi mi basta vedere gente che studia l’italiano per rendermi felice, lei è bravissima!”

Dopo aver salutato le studentesse, Ivo Congiunti uscì dal bar, incamminandosi verso casa. In attesa del semaforo verde per attraversare la strada, guardò in basso, dove il marciapiede incontrava la strada. Lì c’era una pozzanghera, e l’ispettore vide sé stesso rispecchiato nell’acqua. “Una giornata piena di riflessioni, oggi” pensò tra sé e sé accennando un sorriso.