
Un grande GRAZIE a tutte le persone che hanno partecipato al nostro concorso di scrittura.
Tutte le lettere arrivate avrebbero meritato la pubblicazione, ma per ragioni di spazio non è possibile.
La scelta è stata davvero molto difficile. Ne pubblichiamo tre.
Lettera inviata da Samantha Sticozzi
Io sottoscritta White Snow penso di parlare a nome di tutti quando affermo di sentirmi oltremodo scontenta
e disillusa da come sta andando il mercato immobiliare da queste parti.
Sono una giovane donna di 30 anni (dico giovane, in quanto, si sa, i 30 sono i nuovi 20), la quale da anni ormai è costretta a condividere un buco di casa nel bosco insieme ad altri sette coinquilini! Non fraintendetemi, tutti persone squisite, ma a quest’età sento un forte bisogno dei miei spazi; la mia stanzetta mi è diventata davvero troppo stretta.
All’epoca, però, mi sembrò un buon compromesso per mettere il primo piede fuori di casa: 200 euro, spese escluse, per una camera singola con vista su pineta. Una favola!
Di certo ciò che ho risparmiato sul canone dell’affitto l’ho impiegato in energie, perché i coinquilini sopracitati hanno da subito espresso le condizioni per quel prezzo: avrei dovuto io occuparmi della pulizia dell’intera casa. Ora, tralasciando pure il fatto che costoro lavorano in miniera e si portano dietro un sacco di polvere e terra, resta il fatto che otto stanze da rassettare non sono uno scherzo.
D’altronde gli affitti nel Regno erano a dir poco proibitivi e tanto meno avrei potuto acquistare una proprietà per me sola, dal momento che né potevo contare sul supporto della mia famiglia né potevo accedere a un mutuo, senza contratto a tempo indeterminato.
Tuttavia non demordo, anzi, ho un piano: a settembre inizierò un tirocinio come cuoca in una taverna qui vicino. Nel giro dei sei mesi, se tutto va bene, otterrò l’apprendistato e, a quel punto, nessuno potrà negarmi un mutuo per una casa tutta mia. Ve l’immaginate?! Nulla di eccessivo, sia chiaro: saranno sufficienti due camere, con un fazzoletto di giardino per i miei animali domestici.
L’importante, per me, è l’autonomia: non mi va di attendere tutta la vita il principe azzurro, perciò costruirò io stessa il mio regno felice.
Lettera inviata da Laura Rivara
Ciao, Ragazzi! Quando tornerete dal lavoro, troverete sul tavolo questa mia lettera insieme a due grosse pentole. In una troverete di che rifocillarvi. Nell’altra non troverete cibo. Per cui fate attenzione a non accendere il fuoco sotto la seconda pentola perché è magica.
Dentro troverete tutte le parole che vorrei dirvi per ringraziarvi. Basterà sollevare il coperchio ogni mattina e come per incanto le parole si mescoleranno e vi racconteranno una storia sempre diversa per ogni giorno che ho passato con voi. Non voglio svelarvi oltre, eccetto il finale che sarà sempre lo stesso. Un gran bel lieto fine coronato da una grande Amicizia. La nostra.
E grazie a questo dono che mi avete fatto, ho scoperto che è arrivato il momento di mettermi alla prova. Era un po’ di tempo che ci pensavo e non vi nego che i lavori di casa cominciavano a starmi un po’ strettini. E per quanto non ci fosse niente di più appagante che vedere ogni giorno nei vostri occhi, nelle vostre bocche, nei vostri gesti tutti quei segnali di apprezzamento e meraviglia per ogni cosa che facessi, sentivo che era giunto il momento di fare qualcosa per me.
Così, quando qualche settimana fa è passata Grimilde con quella storia della mela avvelenata, stanca di vivere sempre lo stesso istante all’infinito, le ho fatto una proposta.
Sul principio, Grimilde era un po’ disorientata. Poi si è stizzita al quanto. Alla fine si è rassegnata e si è lasciata cadere esausta su una sedia della cucina. E mentre il caffè si divertiva a tuffarsi nelle due tazzine creando ogni volta le forme più svariate e bizzarre, le ho spiegato la mia idea.
Grimilde, in pochi lo sanno, oltre essere “vanesia” e “strega”, è sempre stata un’abile contadina.
Non ha mai raccontato a nessuno che le sue mele rosse rosse, lucide lucide non erano frutto di una magia, ma del suo magnifico frutteto segreto che teneva gelosamente nascosto in qualche parte del castello e a cui dedicava gran parte della giornata.
La storia dello “SPECCHIO, SPECCHIO DELLE MIE BRAME, DIMMI CHI E’ LA PIU’ BELLA DEL REAME”, è sempre stata la parola d’ordine per entrare nel passaggio segreto che conduceva al frutteto personale di Grimilde.
Io (che ho vissuto con lei per parecchio tempo) lo sapevo, ma per riguardo nei confronti del nostro autore, ho fatto finta di niente, aspettando pazientemente di essere portata nel bosco, sfuggire al cacciatore, incontrare voi benedetti fratelli, aprire la porta a una vecchietta con un cesto di mele, morsicarne una, cadere addormentata fino al bacio del famoso principe azzurro.
Così, un giorno stanca di tutto questo, ho pensato che io e Grimilde avremmo potuto mettere su un’attività insieme. “MAGIA A KM 0”. Attraverso la vendita di frutta.
Avremmo sfruttato l’abilità e le doti di Grimilde nel coltivare ogni genere di frutto. Il risultato sarebbe stato talmente bello e perfetto da sembrare magico.
Ogni frutto avrebbe donato alla persona che lo avesse mangiato una dote particolare. La mela rossa la capacità di amare. Il limone il talento di perdonare. La pera l’abilità di addolcire la vita. La fragola l’attitudine ad emozionarsi. La ciliegia (essendo sempre in coppia con la gemella) la maestria nel saper tacere e ascoltare. Non vi dico il grappolo di uva o il cocomero con tutti quei semini. E così via …
E poiché la magia funziona solo se ci credi, ogni persona sarebbe diventata la versione migliore di sè stessa.
Ora, cari fratelli nanetti, non vorrei mai che scambiaste questa attività per qualcosa di illecitamente magico. Perché non era questa la mia intenzione.
In realtà è tutto l’opposto. Con “MAGIA A KM 0” ogni essere vivente avrebbe la possibilità di migliorarsi. L’inganno è dato solo dal credere che ciò sia dovuto alla magia, quando invece dipende tutto da noi stessi e dalla volontà di credere nelle nostre risorse.
Insomma, non è quello che avete fatto voi per me? Non mi avete circondato della più bella MAGIA di questo mondo mentre sono stata qui? E quella magia non era forse AMORE?
E quell’amore non è forse stato in grado di rendermi una persona migliore, più felice, più forte fino al punto da credere di potercela fare tutta da sola?
Sì! Io ne sono certa! E presumo anche voi, mentre vi immagino intenti a leggere questa mia lettera!
Grazie, Amici miei! So che mi capirete!
Ricordate di sollevare il coperchio ogni giorno e troverete un pezzettino della nostra storia.
Le parole sanno quello che devono fare. Sempre! Sono tra gli esseri più potenti e magici che esistano.
Ora le parole stanno dicendo: – VI VOGLIO BENE!
Ma è tempo che vada. Grimilde è fuori che mi aspetta. La mia proposta le è piaciuta da matti!
Lo specchio, un tantino permaloso, ha messo su il broncio, perché ha perso un po’ il suo ruolo tradizionale. Il cacciatore è contento per non dovere più scambiare un cuore per un altro. Il principe azzurro è rimasto senza parole, ma se ne farà una ragione. In fondo, il mondo è pieno di principesse.
Siiii Grimilde, arrivo arrivo!! – è sempre così impaziente, quando si mette in testa una cosa!!!
Ah, quasi dimenticavo. Nella dispensa ho lasciato un cesto con 7 frutti diversi. Uno per ognuno di voi. Badate bene! Scegliete quello giusto e poi …. Al mio ritorno, mi racconterete!
Baci baci magici!
Per sempre vostra Biancaneve
Lettera inviata da Nicole Antonacci
“Carissimi amici nani,
per me questa è la lettera più dolorosa e difficile da scrivere, ma se vi state chiedendo perché, allora, l’avete trovata sul tavolo, sto per annunciare qualcosa di importante…
È giunto per me il momento di preparare la mia valigia: purtroppo ho deciso di andarmene.
Ovviamente le vostre facce avranno un’espressione così stupita e meravigliata che nessuno saprebbe immaginarla!
Il punto è che io non posso più continuare così! Ogni giorno diventa sempre più difficile: devo sempre prepararvi la colazione, poi quando andate a lavoro la casa è un completo disastro! Sto sempre a lavare, lucidare, strofinare, riordinare e spolverare tutto quello che voi sporcate e usate! Non è possibile! Questa non è più vita per me!
Le uniche cose che desidero sono: innanzitutto un po’ di aiuto e per ultimo delle scuse che siano delle scuse vere!
Quando voi mi avete accolta nella vostra splendida casa queste non erano le mie aspettative, anzi, io avrei tanto voluto aiutarvi a tenere in ordine la vostra casa con la speranza che poi voi avreste imparato a fare qualche lavoretto, in modo da responsabilizzarvi; così io mi sarei potuta dedicare al giardino e alla cucina. Invece, adesso, ho l’impressione che ve ne siate approfittati subito della mia bontà, disponibilità e bravura! Vergognatevi!
In questi giorni mi sistemerò in una capanna abbandonata in mezzo al bosco, quindi non preoccupatevi, ma ricordate una cosa: se vorrete che io ritorni da voi, dovrete prima chiedermi perdono e poi deciderò se tornare o vivere per sempre in quella capanna.”
Biancaneve