Età fragili✍

Normalmente non mi affretto a leggere un libro che ha appena vinto un premio letterario.

Non è successo così con il libro dal titolo “L’età fragile”, che ha vinto l’ultimo premio Strega, il più prestigioso in Italia. Ho letto un’intervista alla scrittrice, Donatella di Pietrantonio. La personalità di questa donna mi ha veramente colpito e non ho voluto aspettare: ho divorato in poche ore “L’età fragile”.

Breve scheda biografica: 62 anni, nata in un piccolo paese di provincia in Abruzzo in una famiglia di modeste condizioni economiche. Riesce però a studiare e si laurea in odontoiatria. Si stabilisce a Penne, in provincia di Pescara, dove tuttora risiede esercitando la sua professione di dentista pediatrica. Questi freddi cenni biografici disegnano una tranquilla vita di provincia. Ma nascondono il percorso umano di una bambina dal carattere forte e ribelle, con la passione della lettura e della scrittura, per niente disposta ad accettare condizionamenti sociali: non è un caso dunque che fin da giovane la tematica del femminismo sia al centro dei suoi interessi. 

Si fa conoscere dal pubblico in età matura, a 49 anni, poi un crescendo di riconoscimenti ufficiali, ottimi risultati di vendite e alla fine ecco la consacrazione ufficiale allo Strega con “L’età fragile”.

Il personaggio centrale del libro è Lucia, fisioterapista di mezza età in un tranquillo paese di provincia. Lucia, in prima persona, racconta le vicende della sua vita. Il periodo è quello del Covid. Ha una figlia ventenne, Amanda, che è voluta fuggire dal paese, da lei definito “il niente” per andare a studiare a Milano e che dopo una brutta esperienza torna a casa e riprende una conflittuale convivenza con la mamma.

Potrebbe sembrare, raccontata così, l’ennesima storia incentrata sul rapporto conflittuale di un’adolescente e sua madre e il titolo sembrerebbe indicare la prevedibile fragilità psicologica della giovane figlia. Ma non è così.

Lucia, è vero, ci parla della fragilità di sua figlia Amanda, dei suoi silenzi, della sua apatia, delle sue speranze deluse, della difficoltà di rapportarsi con lei. 

Ma allo stesso tempo ci mostra le sue di fragilità. Lucia teme di non essere all’altezza nel suo ruolo di madre, di non sapere aiutare la figlia, di non potere proteggere Amanda in questo momento delicato e difficile della sua vita. Anche perché Lucia sta attraversando una fase della sua vita molto complicata. Il suo matrimonio si sta dissolvendo, il marito è sempre assente, ufficialmente per lavoro, ma in realtà sono entrambi coscienti della fine della loro relazione. E c’è poi un terribile episodio del passato che si ripresenta come un pesante macigno nella sua coscienza: nel camping di proprietà della sua famiglia sono state uccise due giovani ragazze e la migliore amica di Lucia è miracolosamente scampata alla furia omicida dell’assassino. Per una serie di circostanze Lucia ritiene di avere qualche colpa dell’accaduto.

E proprio ora il suo anziano padre, con cui ha sempre avuto una relazione difficile, affida a Lucia il compito di vendere il terreno del camping. Decisione questa che fa riaffiorare nella coscienza di Lucia dei nodi rimasti irrisolti.

Di Pietrantonio è abilissima nel delineare la difficoltà di relazione tra questi tre personaggi, rappresentanti di tre generazioni diverse, che mostrano tutti le loro fragilità in una fase di passaggio, di rottura. Amanda alle prese del suo ingresso nell’età adulta, il nonno che vive male la sua età e non vuole arrendersi ai limiti che l’età stessa impone, e infine Lucia che si trova in mezzo, che ha grandi difficoltà a gestire le incomprensioni con la figlia e con il vecchio padre. Ecco una riflessione di Lucia:” Mio padre mi chiede di accompagnarlo nel suo ultimo tratto, insiste che prenda quel terreno. A mia figlia devo restituire il mondo. Mi tirano ognuno dalla propria parte, al proprio bisogno. Mi spezzano.”

Un particolare interessante: l’omicidio delle ragazze del camping è un fatto realmente accaduto. Grande è l’abilità di Donatella di Pietrantonio nel tessere la tela del romanzo intrecciando verità e fantasia.

Attività 1 & 2

PREPOSIZIONI E VERBI AL PASSATO

Livello intermedio

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