Imparare a cucinare✍

La mia scarsa attitudine ai fornelli non ha impedito che sviluppassi un grande interesse verso programmi televisivi che hanno come contenuto il cibo. Non parlo di programmi dove c’è una competizione fra inesperti cuochi giudicati e spesso trattati male da grandi chef: li trovo insopportabili, soprattutto per le “esibizioni” dei grandi chef. Mi riferisco a documentari dove le immagini ci portano in luoghi dove il cibo è un aspetto importante di quella società, di quelle persone, della loro cultura. In modo particolare prediligo la provincia italiana, più o meno famosa, più o meno piccola. I programmi con questi contenuti sono tantissimi, non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Per un amante del cibo una città che ha molto a che fare con il paradiso è Parma, dove si vaga avendo come stelle polari il Parmigiano e il Prosciutto, i Tortellini e le Tagliatelle (le maiuscole sono un segno di personale venerazione). Non mi ha dunque sorpreso sapere che l’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, la Comunicazione e l’Informazione, ha attribuito a Parma la denominazione di Città Creativa per la Gastronomia. 

SPLENDIDA REGGIA DI COLORNO TRA I CASTELLI DEL DUCATO - I Castelli del  Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli

E dove poteva trovarsi un’eccellenza delle scuole di cucina se non in questa che viene ormai definita la Food Valley? Si chiama “Alma, Scuola Internazionale di Cucina Italiana”. Ha una sede spettacolare, la Reggia di Colorno, praticamente una piccola Versailles. Dispone di strutture all’avanguardia, cucine, laboratori, ampia gamma di corsi, programmi di alto livello, insegnanti prestigiosi. Un’organizzazione capace oggi di preparare figure professionali come cuochi, pasticceri, maestri di sala, sommelier, manager della ristorazione e panificatori. Ma non basta. La qualità della scuola “Alma” è molto apprezzata sia in Italia che all’estero, pertanto un grandissimo numero di aziende attingono alla piattaforma digitale creata da Alma per scegliere ed inserire personale all’interno delle loro strutture.

Alma - La Scuola Internazionale di Cucina Italiana a Colorno, Parma

Lavorare nel mondo della gastronomia non è facile. Emblematica a questo riguardo è la figura del cuoco. Oggi improvvisarsi chef è una moda. Ma, cucinare per hobby è una cosa, cucinare per lavoro è tutt’altro. Scorrendo le biografie di quasi tutti gli chef si ritrova l’iniziale curiosità nel guardare le mani sapienti di mamme e nonne che preparano da mangiare per la famiglia. Si passa poi ad una lunga e dura gavetta durante la quale si cerca di rubare con gli occhi i segreti dei cuochi più esperti e si sperimenta sulla propria pelle il peso dei sacrifici che la professione richiede, primo fra tutti l’impegno dell’orario di lavoro che oltretutto condiziona le relazioni familiari e sociali. Si comincia pian piano a salire la gerarchia in cui si articola l’organizzazione del lavoro in cucina. Si assapora (mai verbo fu più adeguato) la gratificazione nella creazione dei piatti e l’entusiasmo del lavoro di squadra. Un bravo cuoco non ha problemi per trovare un lavoro, c’è sempre una grande richiesta, sia in Italia che all’estero.

I migliori, i più meritevoli, i più geniali hanno grandi gratificazioni, molti soldi e alcuni sono delle star della televisione. Ma tutti, nessuno escluso, mettono in guardia i giovani che vogliono intraprendere questa professione: la strada del successo è in salita, dura e faticosa, e solamente passione e tenacia possono garantire il successo.

Attività

LESSICO

Livello intermedio

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