
Con la parola tagliere indichiamo tradizionalmente la tavola di legno di varie dimensioni sulla quale tagliamo pane e cibi sia crudi che cotti. Generalmente sono fatti di legni duri come faggio, rovere o acacia. In seguito sono stati proposti in materiali sintetici, e ultimamente si raccomanda il tagliere in titanio che risponderebbe ai requisiti igienici meglio di qualsiasi altro materiale.
È comunque interessante sapere che nella ristorazione attenta alla sicurezza alimentare si usano taglieri di diverso colore: bianco per pane, latticini e cibo halal, rosso per le carni crude, giallo per carni cotte, verde per frutta e insalata, marrone per verdure cotte, blu per il pesce, viola per cibi privi di allergeni, prodotti senza glutine, kosher, vegani.
L’evoluzione del tagliere non riguarda però solo i materiali, ormai possiamo usare la stessa parola per ordinare al ristorante un antipasto o un secondo piatto o un piatto unico, quando non un ricco aperitivo in certi bar. Infatti il tagliere è diventato un piatto da portata in legno di ulivo, wengé o abete, esteticamente più apprezzati, con sopra affettati, formaggi, verdura e frutta. Ultimamente ordinare un tagliere è anche molto di moda.
In un bel tagliere misto possiamo trovare prosciutto, salame di differenti tipi, mortadella, coppa, come affettati; non possono mancare almeno tre tipi di formaggio: uno spalmabile, uno semistagionato e uno stagionato con relative composte di frutta o miele per accompagnarli. Sedere a tavola con famiglia o amici davanti a un bel tagliere con tutto già tagliato, pronto per essere scelto e mangiato mette appetito e allegria.
È anche una soluzione per invitare qualcuno a casa senza dover necessariamente cucinare. Devi solo saper disporre le specialità alimentari che vuoi offrire.
Se poi si vuole comporre un tagliere d’autore e conquistare anche l’occhio possiamo aggiungere lamponi, mirtilli, uva, fichi, pere e frutta secca. Non in enormi quantità, ma sparsi qua e là coloreranno meravigliosamente il tagliere e saranno molto apprezzati dai palati più esigenti. Per la presentazione della pera consiglio di sceglierne una molto bella, lavarla e asciugarla, ovviamente, e poi di tagliarla orizzontalmente senza sbucciarla, e di metterla vicino ai formaggi ricomposta, come se fosse intera, con tutto il picciolo che servirà a “scoperchiarla” e dare a ciascuno la possibilità di prendere le fettine sottostanti da gustare con il formaggio preferito.
Accanto al tagliere ci sarà un cestino con pane di differente tipo, tostato o no, grissini, taralli, quadratini di pizza bianca.
Non si allarmino i vegetariani o i vegani! Si possono comporre taglieri per loro molto invitanti. Per i vegetariani basta escludere gli affettati, aggiungere pomodorini, olive, avocado, cetrioli e verdure grigliate come peperoni, zucchine e melanzane disposte a formare rotolini, corolle di fiori o spiedini. I “fiori” di salame nella foto di copertina sono ottenuti piegando a metà le fette di salame sul bordo di un bicchiere sovrapponendole in parte, poi si capovolge il bicchiere e avrete il fiore desiderato.
Per i vegani le proteine dei formaggi e degli affettati saranno sostituite da creme di fagioli, ceci o altri legumi, presentate in ciotole, da poter spalmare su bruschette o poter prendere con bastoncini di carota, sedano o altre crudité. E perché non considerare supplì al pomodoro e crocchette di patate, cioè i fritti che tanto piacciono a tutti? Un tagliere può accogliere anche i cosiddetti “frittini” di verdure varie, non solo i grigliati.
Insomma il tagliere è un’ottima scelta conviviale che favorisce la socializzazione e la condivisione mettendo davvero d’accordo tutti.
Una curiosità: Elga Design produce taglieri con la forma delle 20 regioni d’Italia. Allora mi piace immaginare un evento in cui l’Italia sia costruita con tutti i taglieri su cui fanno gola le eccellenze alimentari di ciascuna regione. Non saprei da dove cominciare.


Attività
VOCABOLARIO: LA PAROLA MANCANTE
Livello elementare
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