Gelato al caramello salato

Che ci mettiamo? Mi chiede il gelataio con in mano la coppetta che ho scelto al posto del cono e la paletta pronta ad affondare in uno di quei piccoli pozzi pieni di bontà. Sembra facile! Crema per la tradizione, cioccolato per la gola, fragola per la freschezza. Erano questi i gusti preferiti. Una volta! Ora la scelta diventa sempre più difficile e i gusti sono così tanti e insoliti che viene voglia di provarli tutti. Lo farò tornando più volte in questa nuova gelateria di cui ho sentito parlare così bene. Oggi con la stracciatella e il pistacchio provo il caramello salato.

Con l’inizio del caldo il desiderio è più frequente anche se ormai il gelato non è più un dolce soltanto estivo. Mentre scopro la grande piacevolezza del gusto caramello salato penso all’origine del gelato. Già nell’antichità la neve o il ghiaccio tritato venivano mescolati con frutta, miele e altre bevande per completare un banchetto o ristorare chi aveva camminato tanto e aveva sete.

Ma il gelato chi l’ha inventato? Fra un cucchiaino di piacere e l’altro scopro che esiste un Istituto del Gelato Italiano secondo il quale è a Firenze, alla corte di Caterina de’ Medici che nel ‘500 l’architetto Bernardo Buontalenti inventa il gelato “moderno” con latte, panna e uova. Ma grande merito ha anche il palermitano Francesco Procopio dei Coltelli che si trasferisce a Parigi alla corte del Re Sole e apre il primo caffè-gelateria della storia, Il Caffè Procope, molto famoso ancora oggi. Sembra però che il gelato diventi più moderno quando l’italiano Filippo Lenzi apre la prima gelateria in America alla fine del 1700, perché la sua grande diffusione stimola l’invenzione della sorbettiera usata per produrlo.

Il primo gelato industriale, al fiordilatte ricoperto di cioccolato, su legnetto o stecco, nasce in Italia nel 1948, si chiama Mottarello perché prodotto da Angelo Motta, lo stesso che fa i panettoni di Natale. Alla fine degli anni 50 il primo cono con cialda industriale, l’amatissimo Cornetto. Più tardi con la diffusione del freezer domestico abbiamo le confezioni formato famiglia.

Oggi ciò che rende più attraente il gelato è la sua produzione artigianale, l’utilizzo di ingredienti di alta qualità, l’eliminazione di grassi nocivi e coloranti e la grandissima varietà dei gusti. Gli italiani abitudinari rimangono fedeli ai loro tre gusti preferiti, cioccolato al primo posto, pistacchio al secondo e al terzo nocciola. Ma chi ama sperimentare non ha che l’imbarazzo della scelta e assaggia i gusti più ricercati: al fico nero, ai petali di rosa, ai fiori d’arancio, alla pesca con panna e zenzero candito, vaniglia e zafferano, sorbetto con Gin e ginepro, alla birra e pop-corn caramellati! Avete mai assaggiato un gelato al parmigiano? Sembra che la sperimentazione con i gusti salati stia avendo successo, anche se non così diffusa. Leggo di gelato al baccalà, alle pere e gorgonzola e anche al basilico. Pare che alcuni gusti salati siano pensati da chef per completare piatti. Che ne dite di una “caprese” (insalata di mozzarella e pomodori) con gelato al basilico? Niente di più fresco in estate! E dove, se non a Napoli, si poteva creare il gusto pizza? Nelle gelaterie troviamo spettacoli per gli occhi, la mente e il palato!

Ogni gelateria artigianale vuole distinguersi spesso creando il “gusto del mese” e proponendo gusti in base a ciò che offre la stagione. Mi pare un’ottima cosa: in dicembre come fai a prepararmi il gelato al fico? Invece è ottimo quello al torrone!

Intanto ho finito la mia coppetta. Davvero delizioso questo caramello salato!

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