
Salutiamo l’estate, questa pazza estate che con le sue ondate di calore ci ha fatto sudare e patire come non mai.
Nonostante tutto salutiamo con un po’ di nostalgia i luoghi dover abbiamo trascorso le nostre vacanze.
Fra questi luoghi un posto speciale lo merita lo stabilimento balneare. Per molti la vacanza al mare è sinonimo di stabilimento, detto anche chalet.
Si tratta di spiagge che lo stato dà in concessione a privati che pagano un affitto (un canone) annuale. Questi privati, questi imprenditori investono i loro soldi in strutture e servizi che mettono a disposizione dei clienti disposti a pagare per stare in spiaggia con tutte le comodità. Per capire la dimensione del fenomeno basta guardare le famose foto della costa romagnola con la grande distesa di ombrelloni in fila.
Lo stabilimento balneare ha un posto speciale nella storia di molte famiglie italiane: passare la giornata allo chalet era il segnale del benessere economico.
Anno dopo anno le famiglie si incontravano sotto gli stessi ombrelloni. Lì sono nati flirt e amori che hanno avuto durate diversissime. Conoscenze e relazioni durate una sola stagione, ma anche amori che hanno dato vita a famiglie che, a loro volta, generazione dopo generazione, hanno occupato sempre lo stesso ombrellone.
La vita quotidiana dello stabilimento scorre secondo orari e abitudini consolidate.
La mattina presto la spiaggia è il regno degli anziani e dei neonati. Gli anziani, che si svegliano presto e temono le ore calde, passeggiano lentamente e si godono il sano tepore del sole. I neonati, che dormono nelle loro carrozzine spinte da un genitore, fanno chilometri sulla riva, respirando quello iodio che li aiuterà a crescere bene.
Pian piano lo chalet comincia a riempirsi. Sotto gli ombrelloni i clienti si sistemano sui lettini o sulle sedie a sdraio. I lettini sono preferiti dagli “adoratori del sole”, che dopo aver orientato bene il lettino in direzione del sole e dopo aver oliato accuratamente ogni angolo del corpo per proteggersi dai raggi nocivi, si sdraiano e iniziano il faticoso turno di abbronzatura quotidiana. La sedia a sdraio, grazie alla regolazione della seduta, è l’ideale per leggere sotto l’ombrellone.
Succede frequentemente che la prima fila di ombrelloni, quella più vicina alla riva, sia occupata solo a mattina inoltrata. Anzi spesso diversi ombrelloni restano “disabitati”. La prima fila è quella più cara, ma non è questa la ragione che spiega perché spesso è la meno “popolata”. Tutti i posti in prima fila sono prenotati anno dopo anno dagli stessi clienti, gli habitué, i vip insomma. Avere il posto in prima fila in spiaggia è dunque una sorta di status symbol. Uno status da mantenere anno dopo anno a prescindere dalla frequentazione della spiaggia.
Lo chalet è il cuore dell’azienda balneare. C’è il bar, la pizzeria, il ristorante, il coordinamento del lavoro di spiaggia (noleggio ombrelloni, lettini, ecc,). Ha accanto il parco giochi per bambini, il campo per beach-volley per gli adulti, i servizi igienici, le docce. Insomma gli amanti del mare hanno a disposizione una formidabile organizzazione che fornisce loro tutto di cui hanno bisogno. Dalla mattina presto a notte inoltrata.
Ciao chalet, al prossimo anno.


Attività
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