Poltrona Frau: una signora poltrona ✍

Sembra un nome tedesco, ma è italiano, più precisamente sardo․ Linee rotonde per dire che è comoda, elegante perché essenziale, di facile collocazione, rossa per farsi notare, di pelle per durare, prestigiosa perché fatta, ancora oggi, interamente a mano․ Moderna, ma tradizionale perché ripropone il modello del 1930, questo modello si chiama Vanity Fair․

La Poltrona Frau nasce nel 1912, a Torino, dall’idea di Lorenzo Frau (Cagliari 1881- Torino 1926) che in un viaggio in Inghilterra scopre le poltrone modello Chesterfield e comincia a pensare a una sua produzione a cui aggiungere dettagli dello stile francese e mitteleuropeo․
Nel 1923 comincia a fornire alberghi e transatlantici․

Nel 1926 diventa fornitore della Casa Reale Savoia․ Pare che l’applicazione di un posacenere al bracciolo della poltrona “1919” , anno in cui viene disegnata, abbia incontrato il favore del Duca Filiberto Ludovico di Savoia, grande fumatore di sigari․

© Poltrona Frau

Nello stesso anno Lorenzo (Renzo) Frau muore e la moglie, Savina Pisati, prende in mano l’azienda, come aveva fatto durante la prima guerra mondiale quando Renzo era al fronte․ Nell’archivio ci sono progetti ancora da realizzare che le consentono di proseguire la produzione con coerenza stilistica․
Nel 1930 arreda il transatlantico Rex e nel 1932 il Parlamento italiano․
Savina Pisati cede la proprietà al genero nel 1941 e da allora molti sono i passaggi di mano․ Niente ferma, comunque, il successo di Poltrona Frau che con Nazareno Gabrielli trasferisce la sede a Tolentino, nelle Marche․
Negli anni si moltiplicano le collaborazioni con i migliori designers non solo italiani e nasce il Gruppo Poltrona Frau․ Si punta all’internazionalizzazione dell’azienda․

L’azienda ha fornito le sedute per mezzi di trasporto, in particolare ha cominciato con la casa automobilistica Lancia, per la Thema, poi ha fatto sedili per l’Alfa Romeo, la Ferrari, la Maserati, la Fiat e la Chrysler․ Ma anche sellini per Moto Guzzi, poltrone di aerei ed elicotteri․
Nel 1966 ha arredato il Piccolo Teatro di Milano e l’Europarlamento di Strasburgo․ Nel 2001 ha vinto il premio “Compasso d’oro” che si assegna al miglior design dell’anno․
Nel 2010 ha realizzato i sedili della Walt Disney Concert Hall a Los Angeles․
Nel 2013 è stata la prima azienda a fare sedute per uno stadio, l’Arena Corinthians di S․ Paolo del Brasile․ Nel 2019 il Gruppo Poltrona Frau diventa Lifestyle Design․
Dal 2012, per festeggiare i cento anni, si può visitare il Museo Poltrona Frau, a Tolentino, che oltre a raccontarne la storia mostra i suoi prodotti emblematici in 1400 metri quadrati․ In evidenza sono i 9 utensili manuali per piegare, cucire, attaccare e lavorare la pelle con grande sapienza artigiana, testimoniando l’unicità del prodotto․
“Per realizzare una Vanity Fair ci vogliono 21 ore di lavorazione, 9 m quadri di pelle, quasi 50 molle d’acciaio, 5 kg di piuma d’oca per la seduta, 275 chiodini rivestiti in pelle e tanto altro materiale, oltre ad una produzione rigorosa e attenta ad ogni passaggio, di quelle che fanno del design made in Italy una delle eccellenze mondiali di cui andiamo orgogliosi”․

Chi non vorrebbe riposare, leggere, pensare, oziare seduto su una poltrona così?

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