Il caffè sospeso ✍

Il caffè sospeso è una tradizione napoletana․ Consiste in questo: una persona entra in un bar, prende un caffè ma ne paga due, il secondo sarà per un futuro cliente bisognoso․ Quando qualcuno si affaccia alla porta del bar, chiede se c’è un caffè sospeso e la risposta è positiva, entra e consuma gratuitamente un caffè․ Un piccolo gesto che si inserisce in uno schema economico molto semplice: c’è un individuo che decide, per pura solidarietà, di dare a un altro individuo che non conosce e che ha meno soldi, una piccola parte di ciò che ha․ Un modello di redistribuzione del reddito in miniatura․ Questo tipo di operazione non ha, ovviamente, conseguenze sull’economia della società․ Fa solo intravedere, da un punto di vista sociale, l’esistenza di una disuguaglianza e l’iniziativa di un privato che vuole, più o meno inconsapevolmente, diminuire questa disuguaglianza․ Certo, a conclusione dell’operazione, dopo il consumo del caffè sospeso, tutto resta come prima․ Ma quante città nel mondo possono vantare questo tasso di umanità nel proprio patrimonio genetico?

Su come sia nata questa usanza, ci sono varie ipotesi․

La prima spiega semplicemente che quando un cliente dei bar napoletani era per qualche ragione contento, dopo aver bevuto il suo caffè ne lasciava uno pagato per chi non poteva pagare․

La seconda è simile alla prima, ma colloca temporalmente il fenomeno durante la seconda guerra mondiale, periodo di ristrettezze economiche․ Chi poteva permetterselo, offriva generosamente․

La terza ipotesi spiega che quando c’erano discussioni in un gruppo di amici al momento di pagare le consumazioni, chi credeva di aver pagato troppo lo lasciava per qualcun altro․

In un suo libro del 2008, “il caffè sospeso”, lo scrittore Luciano De Crescenzo scriveva:

«Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo․ È come offrire un caffè al resto del mondo»․

Nel gesto solidale del caffè sospeso possiamo notare due caratteristiche interessanti: il piacere della generosità (dare senza aspettarsi gratitudine) e la relazione di fiducia con il barista, che servirà il caffè sospeso al cliente che lo chiederà․

La solidarietà è contagiosa․ Il fenomeno del caffè sospeso si sta diffondendo anche in altre città italiane e ha generato anche altre iniziative, come per esempio “il libro sospeso”: invece di un bar, una libreria e invece del caffè, un libro․ Facebook e Twitter con pagine e annunci continuamente aggiornati, permettono ai lettori di informarsi riguardo alle librerie coinvolte․

Il fenomeno non è sfuggito a una grande casa editrice, la Feltrinelli, che ha lanciato una campagna pubblicitaria molto accattivante: chi vuole donare un libro può mettere la foto della copertina sulla pagina Facebook e personalizzare il dono, per esempio specificando per un uomo, una donna o un bambino e mettendo anche una dedica․ Non è tutto․ In alcuni comuni si pratica il pane sospeso, in altri la medicina sospesa…

Attività

SOSTANTIVI, SINGOLARE E PLURALE

Livello elementare

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