Renzo Piano, l’architetto italiano ✍

1971. Due architetti: Renzo Piano, 34 anni e Richard Rogers, 38 anni, con il loro progetto vincono il primo premio per il Nuovo Centro di Arte Contemporanea di Parigi, il Beaubourg che prenderà il nome del presidente che l’aveva voluto: Centro Georges Pompidou․ Hanno partecipato al concorso 681 progetti di 49 paesi․ La sorpresa per la loro vittoria è enorme, sia per la giovane età degli architetti sia per l’audacia delle rivoluzionarie soluzioni architettoniche del progetto․ Le sue strutture e le tubature in bella vista (spettacolari i colori delle tubature: quelle gialle per l’elettricità , le rosse per gli ascensori e le scale mobili, verde per l’acqua, blu per l’aria) hanno avuto un impatto molto forte nel mondo dell’architettura․ Hanno scritto che quel progetto “ha rovesciato l’architettura mondiale”․

Renzo Piano è oggi uno degli architetti più famosi del mondo․ I progetti realizzati dal suo studio sono in tutti i continenti, nelle più grandi metropoli del mondo․

Sedi prestigiose di grandi istituzioni, musei, centri commerciali, chiese, grattacieli, riqualificazioni di interi quartieri, ponti, un aeroporto, un santuario, navi, quartieri residenziali, parchi di attrazione, fabbriche, ospedali, auditori per la musica, banche, grandi magazzini: la lista delle sue opere è davvero sterminata e presente nei cinque continenti․

Per avere un’idea della sua visione del mondo e della professione come la intende Renzo Piano, ecco una sua dichiarazione: “Quello dell’architetto è un mestiere d’avventura: un mestiere di frontiera, in bilico tra arte e scienza․ Al confine tra invenzione e memoria, sospeso tra il coraggio della modernità e la prudenza della tradizione․ L’architetto fa il mestiere più bello del mondo perché su un piccolo pianeta dove tutto è già stato scoperto, progettare è ancora una delle più grandi avventure possibili”․

Dal 2013 è senatore a vita della Repubblica Italiana․  Il suo ufficio di senatore è messo a disposizione di un gruppo di giovani architetti selezionati fra 600 candidati․ Il lavoro di questo gruppo, sovvenzionato dallo stipendio di senatore di Piano, è concentrato sull’attività di recupero e trasformazione delle periferie italiane․ Ha definito questi progetti come necessari “rammendi” del tessuto urbano, là dove è più urgente, cioè nelle periferie․ Piano è convinto che “i cantieri sono un luogo di speranza, anzi di pace, perché si costruisce quando non c’è più la guerra”․

Forse proprio questo elemento di impegno civile è la caratteristica che lo distingue nel panorama degli ‘archistar’ (termine che lui non ama)․

Nel 2018 ha donato alla “sua” Genova il progetto di ricostruzione di un grande ponte che era crollato provocando vittime, il Ponte Morandi․ 

Una giuria internazionale gli ha assegnato il Premio Italiano di Architettura 2020 “sottolineando l’impegno professionale e civile che ha segnato e continua a segnare la produzione architettonica di Piano e la sua instancabile opera di promozione della qualità e del valore pubblico dell’architettura in tutte le tribune cui ha accesso”

I suoi progetti si inseriscono con armonia e intelligenza nell’ambiente in cui vengono realizzati e la visione delle sue opere contribuisce al benessere dell’anima․ Ha scritto un critico di architettura: “La serenità dei suoi migliori edifici può farti quasi credere che viviamo in un mondo civilizzato”․

Attività (1 e 2)

ARTICOLI DETERMINATIVI – VERBI, PRESENTE INDICATIVO

Livello elementare

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