
Il libro “L’amica geniale” di Elena Ferrante non c’entra. Il titolo si riferisce alle parole da trovare e inserire nel cruciverba. L’aggettivo “geniali” si deve all’invenzione del semplice passatempo che ancora oggi riesce a regalare momenti di serenità.
Quest’anno si celebrano i cento anni dell’arrivo delle parole crociate in Italia. Nate negli Stati Uniti, la prima apparizione in Italia avvenne sul settimanale “Domenica del Corriere” e aveva come titolo “Indovinello di parole incrociate”, letterale traduzione dall’inglese che fu sostituita presto, con felice sintesi, da “Cruciverba”.
Il rilassamento e la soddisfazione, l’attenzione senza pressione, il sottile e pervasivo piacere di risolvere l’enigma e tutto questo magari sdraiati sotto l’ombrellone in spiaggia o seduti nella comoda poltrona di casa. Di fronte a quella griglia di piccoli quadrati bianchi e neri affrontiamo la sfida intellettuale desiderando di arrivare presto a quel risultato che ci piacerebbe ammirassero tutti, con tutte le parole ordinatamente sistemate e incrociate. La scienza ci dice che la piacevole gratificazione di terminare un cruciverba produce un aumento del rilascio di dopamina, un elemento chimico che parte dal cervello e ha su di noi lo stesso effetto che abbiamo dopo aver golosamente mangiato il nostro piatto preferito o dopo aver vinto un premio alla lotteria. E questi momenti possono rinnovarsi in continuazione, sempre nuovi e senza controindicazioni. Anzi, con la consapevolezza di svolgere un’attività che fa bene al nostro cervello.
I solutori esperti sono facilmente riconoscibili dalla loro attrezzatura: matita e gomma per cancellare. I loro cruciverba risolti sono esempi di disciplina e pulizia. Io appartengo all’altra categoria, quella dei solutori con la penna, quelli che cancellano furiosamente e riscrivono sopra. I miei cruciverba finiti mi ricordano le stanze dei miei figli adolescenti.
Ci sono persone che possono rispondere in meno di un secondo alle seguenti domande: qual è quella invenzione geniale che permette di disegnare le corna sopra la testa di George Clooney oppure un bel paio di baffi sopra la bocca di Scarlett Johansson, oppure venire finalmente a sapere che in Svizzera scorre il fiume Aar? La risposta (ovvia) è: i fedeli clienti della rivista “La settimana Enigmistica”. Una diffusissima e storica rivista che ha sempre in prima pagina una piccola foto di persone famose, quella che stimola la decorazione con corna e baffi, e contiene cruciverba, rebus, indovinelli e tanti altri passatempi intellettuali per gli affezionati all’enigmistica. Si tratta di un periodico ormai iconico del settore. È stata fondata nel 1932 e la dicitura “Parole crociate” è un suo marchio registrato. Si deve a questo punto citare la dinastia Bartezzaghi: Alessandro è il direttore della rivista, suo fratello Stefano è il massimo esperto dell’enigmistica italiana, finissimo conoscitore della lingua, docente universitario di “Teorie della creatività” e “Semiotica”, il padre di entrambi, Piero, è stato un famosissimo enigmista.Di Stefano Bartezzaghi mi piace citare una frase: “La memoria è un’arte surreale, non si mette in movimento se non le organizzate uno spettacolo sorprendente”.


Attività
GIOCO: CRUCIVERBA
Livello intermedio
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