Il paese delle fiabe e altri borghi in rinascita✍

di Rita Luzi · 28 Marzo 2024

C’era una volta un piccolo paese che si stava spopolando…

S. Angelo di Roccalvecce, in provincia di Viterbo, nel Lazio, era arrivato a contare solo cento abitanti quando uno di loro, Gianluca Chiovelli, crea un’associazione culturale per fare in modo che il paese della sua infanzia continui a vivere. La prima idea dell’associazione è quella di chiamare una street artist a cui offrire i muri delle case di S. Angelo come spazio per dipingere una fiaba. L’artista sceglie di rappresentare Alice nel paese delle meraviglie e il borgo comincia a rianimarsi e attrarre curiosi. La seconda idea è quella di mettere al centro del paese una damigiana affinché i visitatori e tutti coloro che apprezzano il lavoro fatto possano metterci offerte in denaro per continuare a dipingere altre favole. Ad ogni murale le offerte aumentano e le storie dipinte oggi sono ben 57. Anche Don Chisciotte viene rappresentato e ha il volto del proprietario della casa sul cui muro è stato dipinto, come è successo a molti altri abitanti adulti e piccoli che hanno dato il volto ai personaggi delle favole che abbelliscono le loro case.

S. Angelo riprende a vivere, finalmente il bar riesce a mantenersi aperto, si riapre il ristorante, la pizzeria, la pasticceria, il negozio di alimentari offre le specialità del luogo, aprono Bed & Breakfast. L’economia del paese riprende a girare. Gianluca Chiovelli è felice quando dice, guardando il suo paese come un enorme libro illustrato, “È importante che l’Italia profonda continui ad essere vissuta”. Ma altrettanto felici sono i visitatori, non solo i bambini la cui meraviglia si legge negli occhi. Anche gli adulti che si muovono rallentando i loro passi ritrovano la magia delle favole. Magari nei loro orecchi risuona la voce narrante di genitori e nonni e se si attardano rispetto agli altri del gruppo, per ritrovarsi dicono “Poi ci vediamo da Pinocchio o davanti alla casa di Hansel e Gretel.

Aielli, in Provincia di L’Aquila, in Abruzzo, era luogo di nascita di alcuni astronomi. Quando la vitalità del paese cominciava a venire meno i suoi abitanti si sono “rimboccati le maniche” e nel 2016 hanno pensato di istituire il Festival Borgo Universo partendo dall’idea di osservare proprio l’universo. Il Festival annuale rianima il paese, ma chi si è rimboccato le maniche crede che si possa fare di più. Perché non chiamare artisti che interpretino l’universo con murales e installazioni? Detto fatto. L’arte si impadronisce di tanti spazi e il paese è davvero da ammirare: una pinacoteca a cielo aperto, da visitare senza pagare alcun biglietto. L’antica torre del paese viene restaurata e diventa la Torre delle Stelle, con la Stanza della Luna, il Museo del cielo e un osservatorio in cima. Ma “Possiamo fare di più” dicono “i murales non sono una novità”. Allora l’idea “folle”: nessuno al mondo, prima d’ora ha scritto un intero romanzo su un muro, noi lo possiamo fare.

Fontamara, romanzo di Ignazio Silone, nato in terra d’Abruzzo, parla del riscatto dei ‘cafoni’, gli umili lavoratori della terra. Questo è il romanzo scelto per il riscatto del paese. Tre artisti si avvicendano per scrivere le 53.803 parole dettate dagli abitanti che si passano di volta in volta il libro per poter completare tre chilometri di righe. Da zero a centomila i turisti in un anno. Poi su un altro muro mettiamo i 139 articoli della Costituzione Italiana e in un altro ancora La Divina Commedia di Dante Alighieri per intero. La curiosità per il cielo che ci sovrasta, la bellezza dell’arte, la letteratura, la partecipazione dell’intero paese al processo di rinnovamento hanno fatto sì che Aielli ricominciasse a vivere offrendo cultura e lavoro, benessere per le singole persone e valorizzazione del territorio.

Andiamo ora in Sicilia per Borgo Parrini, frazione di Partinico, in provincia di Palermo.

Parrini rivive grazie all’imprenditore Giuseppe Gaglio. Chi meglio di lui può raccontare questa rinascita? Per ascoltare e vedere il Borgo, guardate questo video: