
Senza acqua non c’è vita. Volendo essere meno drammatici, con poca acqua non c’è benessere. Il nostro corpo ne ha bisogno perché l’acqua ne è il principale costituente ed è il migliore alleato dell’igiene, essenziale per preservare salute e socialità. Mi vengono questi pensieri, scontati, direte voi, passeggiando nel bellissimo Parco degli Acquedotti che ho la fortuna di avere vicino a casa. Il fatto è che mi trovo davanti a questi giganti, a queste colossali costruzioni del passato, che servivano a portare l’acqua alla città di Roma. Ci passo sotto e mi sento piccolissima, metto le mani sopra i loro enormi blocchi di pietra e provo l’emozione di toccare la storia, l’ingegno di chi ha saputo, secoli fa, erigere opere di tale maestosità e importanza.

Il Parco degli Acquedotti si chiama così perché è il territorio, tra la via Appia e la via Tuscolana, in cui si incrociano e sovrappongono ben sette acquedotti di epoche diverse, il più antico dei quali costruito nel terzo secolo a.C., che portavano l’acqua alla Capitale, alle terme, alle ville dei nobili, alle fontane. Il più lungo era di 91 chilometri. Oggi possiamo vederne solo due che in realtà sarebbero tre in quanto uno è sovrapposto ad un altro. In certi punti questo si può sormontare con scalette apposite e ci si può addirittura camminare sopra finché non diventa pericoloso farlo, in quanto l’altezza diventa considerevole. Ma dove è basso si può esplorare anche lo speco, che è il canale dove scorreva l’acqua.

L’altro si staglia maestoso, a tratti interrotto, a creare una discontinuità tale da sembrare in certi punti uno spazio per riconquistare il vasto territorio, 240 ettari, e far giocare il sole che tramonta e pare divertirsi a fare capolino fra gli archi dell’acquedotto. Ho visto tramonti mozzafiato, vere cartoline ad effetto, in questo bellissimo parco, quando il cielo si tinge di arancio, rosso, rosa a contrasto con i resti di queste opere giganti.

Fra i due acquedotti visibili c’è un ruscello dove crescono papiri e calle, una piccola cascata, un antico casale, un laghetto, resti di antiche stazioni di posta dove potevano riposare e rinfrescarsi persone e cavalli prima di entrare nella città, resti di antiche ville e dell’originale Via Latina, percorsa già ai tempi degli Etruschi.

Fare una passeggiata nel Parco degli Acquedotti è rigenerante, in mezzo alla natura e in compagnia di queste strutture antiche e solide. A volte puoi avere la fortuna di trovarci musicisti che suonano e cantano canzoni così inaspettatamente in armonia con l’ambiente intorno da emozionare. O forse è il parco a preparare il terreno per l’emozione.


Attività
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