17 Settembre 2025
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Qualcosa si muove in Italia nella direzione della transizione ecologica: dal 1 gennaio 2024 gli automobilisti a Milano non potranno superare i 30 km orari.

Qualcosa si muove in Italia nella direzione della transizione ecologica: dal 1 gennaio 2024 gli automobilisti a Milano non potranno superare i 30 km orari.

È un duro colpo per lo stereotipo dell’automobilista italiano tipico, spericolato e poco attento alle regole del Codice Stradale. Ma al di là degli stereotipi, è certamente un provvedimento impopolare, tanto è vero che a Milano c’è un preavviso di un anno…

Le abitudini sono dure a morire. Anche se le validissime e ragionevolissime ragioni che sono dietro questa decisione (minore consumo di combustibile, minore inquinamento atmosferico, meno morti e feriti) tolgono qualsiasi spazio alla contestazione.

Milano è la prima grande città a prendere questa decisione. In altre città, di dimensioni più ridotte, il divieto è in funzione da tempo. Si va dunque verso una transizione ecologica che cambierà, si spera, l’aspetto delle nostre città.

Osservando il traffico e il modo di guidare nelle nostre città, amici e conoscenti stranieri hanno sempre espresso la loro grande sorpresa che non ci fossero incidenti gravi ad ogni angolo di strada e concludevano le loro riflessioni giudicando gli automobilisti italiani abilissimi piloti.

Il traffico delle città italiane somiglierà dunque sempre più ad altre città europee che già hanno adottato queste misure? È la speranza dei molti cittadini (e di tutti i pedoni…) che vivono spesso una realtà quotidiana resa davvero poco vivibile dal traffico. 

Ci sono ovviamente categorie sociali che considerano questi divieti degli ostacoli alle loro attività economiche, penalizzate dalla lentezza dei trasporti. E ci sono anche automobilisti che semplicemente non amano andare così lentamente.

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I sindaci delle città avranno bisogno di un forte sostegno politico per resistere alle pressioni delle categorie sociali che mal sopportano questo tipo di divieto. Saranno di supporto anche altre decisioni che daranno ulteriore sviluppo alla transizione ecologica, come per esempio privilegiare e potenziare il trasporto pubblico ed aumentare gli spazi destinati alle biciclette.

Un’ultima riflessione: non si può certo dire che tutta questa rapidità, questa velocità del nostro agire quotidiano abbia prodotto chissà quali risultati benefici sul piano individuale. Fretta infinita, insoddisfazione perenne, relazioni umane minime e superficiali, giudizi affrettati, indifferenza di fronte al male: il ritmo della nostra vita non è certo l’unico, ma sicuramente uno dei maggiori responsabili di tutto questo.

Quasi trenta anni fa il sociologo Franco Cassano scriveva: “Bisogna essere lenti, amare le soste per guardare il cammino fatto [… ], andare lenti vuol dire ringraziare il mondo, farsene riempire

Per il troppo correre riflettiamo e osserviamo di meno.

R a l l e n t i a m o. 

Subito. 

Ci conviene.