
Agnone è un piccolo centro del Molise, regione del centro-sud Italia․ Le campane, è noto, le troviamo in cima ai campanili delle chiese․ Il caciosalame è un prodotto alimentare inventato per esportare un cibo illegale in un paese straniero․
Agnone e le campane

Agnone è una piccola cittadina situata ad un’altitudine di circa 800 metri sul mare․
Ha una storia millenaria e ci sono resti archeologici che risalgono ai tempi dell’antica Roma․
Anche se di piccole dimensioni, la si può definire una piccola città d’arte․ La presenza di 21 (!) chiese in questa cittadina di 5000 abitanti testimonia la ricchezza del suo patrimonio artistico․
Ma Agnone è soprattutto famosa in Europa e nel mondo per l’antichissima Fonderia Marinelli, che produce campane dal 1300․ Incredibile a dirsi, la famiglia Marinelli è titolare della fonderia fin dalla sua fondazione․ Le campane prodotte da questa azienda hanno suonato e suonano dai campanili di innumerevoli chiese in tutta Italia e nel mondo․

Dal 1924 il Vaticano ha concesso alla Fonderia Marinelli l’onore di potere imprimere sulle campane il simbolo del papa, lo stemma papale․ Accanto alla fonderia è stato creato il “Museo Internazionale della campana” che espone reperti storici della produzione, documenti antichi e foto di papi che l’hanno visitato․
Negli ultimi anni la funzione sociale della campana si è molto ridimensionata․ Ma nei secoli passati i rintocchi delle campane accompagnavano le attività quotidiane dei cittadini dalla mattina alla sera ed erano lo strumento per chiamare a raccolta la cittadinanza, per informarla riguardo ad eventi, a volte festosi, a volte tristi o addirittura tragici․ Più o meno un Twitter ante litteram․
Agnone e Il caciosalame
La storia del caciosalame è una storia legata all’emigrazione․
All’inizio del 900 c’è stata una grande ondata migratoria dal sud dell’Italia verso gli Stati Uniti․ Milioni di italiani si imbarcavano con i loro voluminosi e ingombranti bagagli su grandi navi che li portavano verso un nuovo destino, una nuova vita․ All’interno di quelle valigie legate con lo spago c’erano sempre cibi che ogni famiglia si portava dietro․ Ma all’arrivo in America le autorità doganali erano inflessibili: assolutamente proibito introdurre negli Stati Uniti carne di maiale, pertanto niente salami, che venivano sequestrati e distrutti․ Le autorità americane temevano (a ragione) che i salumi conservati male potessero veicolare gravi malattie, come il vaiolo e il colera․

Le lettere che gli emigranti molisani scrivevano ai loro cari in Italia erano piene di nostalgia per la terra lontana e fra i motivi che aumentavano la loro tristezza c’era anche l’impossibilità di assaporare i cibi a cui erano legati, per esempio il salame․ I molisani ebbero un’idea geniale: nascondere i salami all’interno dei formaggi, una sorta di matrioska che permetteva di superare i controlli alla dogana․ Era una pratica illegale e rischiosa (era praticamente contrabbando)․ Se scoperti, i destinatari erano rimpatriati immediatamente in Italia․ Ma la voglia di gustare i sapori della propria terra era troppo forte․ Queste restrizioni non esistono più da molto tempo e ormai il caciosalame è un’eccellenza della gastronomia molisana sempre più apprezzata․


Attività (1 e 2)
SOSTANTIVI E AGGETTIVI, LESSICO
Livello elementare e intermedio
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