17 Settembre 2025
erasmus
Roma, fine anni 50. Una ragazza italiana, studentessa universitaria, incontra un ragazzo americano.

Roma, fine anni 50. Una ragazza italiana, studentessa universitaria, incontra un ragazzo americano. Si innamorano. Lui la convince ad andare negli Stati Uniti per continuare i suoi studi di legge. Lei, grazie ad una borsa di studio Fulbright, accetta e parte. Resta un anno a New York, studiando alla Columbia University e frequentando il suo ragazzo. Torna in Italia e ha una brutta sorpresa: l’università non riconosce gli esami fatti all’estero e la costringe a rifarli. La ragazza, arrabbiata, si prepara, ripete gli esami e rapidamente si laurea. Inizia molto presto una prestigiosa carriera di docente universitaria e parallelamente si occupa di attività di studio e ricerca su temi di carattere internazionale come “Promozione della pace tra le nazioni mediante la reciproca conoscenza diretta fra popoli appartenenti a culture diverse” e “Diritti umani dei bambini”.

Ma non ha dimenticato la sua esperienza personale e grazie alla sua posizione di “Consulente scientifico per le relazioni internazionali della associazione dei Rettori delle università italiane” comincia, dal 1969, a promuovere un memorandum da lei creato: “Lo studente, anche se non appartenente a famiglia residente all’estero, può chiedere di svolgere parte del suo piano di studio presso università straniere, presentandolo all’approvazione del Consiglio di Facoltà in preventivo. Il Consiglio di Facoltà potrà dichiarare l’equivalenza, che diventerà effettiva dopo che lo studente avrà prodotto la documentazione degli studi compiuti all’estero.”

Il conservatorismo degli ambienti universitari e gli ostacoli politici non fermano la sua opera di convincimento verso i responsabili delle università. Ottiene nel 1976 un primo fondamentale risultato quando la Commissione Europea con una sua Risoluzione incoraggia gli scambi di studenti tra le università di diversi paesi e promuove la sperimentazione di un modello di “mobilità con riconoscimento dei crediti”. Nel 1987 nasce ufficialmente il Programma Erasmus. Da allora quasi seicentomila giovani italiani sono partiti dall’Italia per fare un’esperienza di studio o di tirocinio all’estero. Esperienza fondamentale per la formazione culturale e professionale di queste persone. Ma oltre ai vantaggi individuali bisogna guardare con un po’ più di ottimismo ad obiettivi molto più ambiziosi, come la formazione di una generazione di cittadini europei.

Di tutto questo dobbiamo ringraziare una ragazza ostinata che più di cinquanta anni fa, dopo aver vissuto una preziosa esperienza personale, ha lavorato molto per condividerla e poterla offrire a tutti. Un lungo, duro e appassionato lavoro per dare un futuro migliore alle giovani generazioni.

Non a caso Sofia Corradi è chiamata Mamma Erasmus. 


Se vuoi avere un’idea della personalità di Sofia Corradi guarda questa intervista!

Attività

ASCOLTO ANALITICO: PRESENTE, PASSATO PROSSIMO E IMPERFETTO

Livello intermedio

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