15 Ottobre 2025
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Lì, in quella casa, è cresciuto il pittore che decorerà le Stanze di Giulio II in Vaticano. 

A Urbino si va per il bellissimo Palazzo Ducale, sede anche della Galleria Nazionale delle Marche che ospita opere di Raffaello, Piero della Francesca, Paolo Uccello, Luca Signorelli, per citare alcuni tra gli artisti più famosi. Dopo la meraviglia che scatta immancabilmente visitando lo studiolo di Federico da Montefeltro, per le magistrali tarsie lignee, si esce soddisfatti all’ora di pranzo con la voglia di mangiare una crescia sfogliata, focaccia tipica di origine rinascimentale, con del buon prosciutto e un calice di vino bianco. 

Mi ricordavo del piacere che il tutto mi aveva dato nelle visite in anni precedenti e ho voluto ripetere l’esperienza, questa volta con una visita in più che non avevo mai fatto: andare nella casa natale di Raffaello. Ed è stata una bella emozione! Non solo perché è una casa ben conservata.  Collegata al pianterreno con la bottega del padre, Giovanni Santi, pittore alla corte dei Montefeltro, conserva ancora la pietra su cui Giovanni e Raffaello adolescente macinavano i colori.

Nella stanza dove è nato Raffaello c’è una Madonna col bambino addormentato sul seno che mi piace molto, indipendentemente dal fatto che sia opera del padre o prima opera di Raffaello, cosa di cui non c’è certezza. Quello che mi colpisce particolarmente non è la presenza di riproduzioni ben fatte di alcune delle sue opere più famose, ma l’armonia dei volumi e dei colori. Con il semplice bianco delle pareti abbiamo il mattone dei pavimenti e il legno dei soffitti a cassettoni. Materiali naturali, colori naturali. Sento la storia di quell’abitazione mentre mi aggiro all’interno e nello stesso tempo mi stupisce quanto possa essere vicina al mio gusto.  È una casa dove vorrei vivere e dove contemporaneamente mi sento “a casa”. Armonioso e semplice il piccolo cortile interno con pozzo. Avere la propria acqua è privilegio impagabile, forse oggi più che nel 1483 quando è nato il “divin pittore” come veniva chiamato. Penso che il benessere che la casa di Raffaello mi ha dato sia in qualche modo lo stesso che ha formato il gusto per l’armonia e la bellezza che si ritrova nelle opere del pittore che in quella casa ha mosso i primi passi come bambino e come artista. Lì, in quella casa, è cresciuto il pittore che decorerà le Stanze di Giulio II in Vaticano.