11 Ottobre 2025
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Non sono rare le persone che si bloccano o rallentano per poi fare dietrofront vedendo un gatto nero che attraversa loro la strada. Porta male. A piedi o in macchina, non fa differenza.
Perché il povero gatto nero dovrebbe essere portatore di sfortuna? Perché ai tempi in cui si andava a cavallo l’attraversamento del gatto nero disturbava il quadrupede molto più grande facendolo imbizzarrire, con i suoi occhi gialli, e creando problemi al cavaliere. Oggi non ci si sposta più a cavallo, ma questa è soltanto una della lunga lista di superstizioni che rimangono radicate nelle consuetudini di molti.

C’è in italiano il detto “Di Venere e di Marte non si sposa e non si parte né si dà principio all’arte”.  Di martedì e di venerdì non ci si può sposare, ma non è neanche una buona idea cominciare qualcosa di importante, che sia lavoro o altro. Marte, dio della guerra, non sarebbe di buon augurio per gli sposi, mentre il venerdì è il giorno della crocefissione di Gesù. Se poi la data del venerdì è il 17 meglio non uscire da casa! Ci sono studenti che non vogliono sostenere un esame quel giorno, un malato non vuole il letto 17 in ospedale, magari il 16 bis, e alcuni rifiutano il posto numero 17 in aereo. Questo numero in Italia è associato alla disgrazia, come il 13 in altri paesi. Comunque neanche da noi si può essere in 13 a tavola, per via dell’ultima cena con Gesù e i suoi apostoli che fu preludio di tradimento e morte.

Se si rompe uno specchio i superstiziosi dicono che ci saranno sette anni di guai. È difficile pensare che in un arco di tempo così lungo non succedano mai cose poco piacevoli per ciascuno di noi, specchio rotto o no! Anche aprire l’ombrello in casa è sconsigliato, forse ricorda troppo la miseria di chi doveva aprirlo per ovviare alle falle del proprio tetto? Versare l’olio o il sale sulla tavola si dice che porti problemi finanziari. Certo, erano merci preziose in passato, chi ne disponeva in abbondanza era ricco. Il sale veniva dato anche come paga, da qui la parola salario. Quindi sprecarli era un impoverimento. Ma nessuna paura! Possiamo annullare gli effetti negativi di questi incidenti: basta prendere il sale versato con la mano destra e buttarselo dietro la spalla sinistra, e questo rito con il sale vale anche per quando si versa l’olio.

Per difendersi dalla sfortuna, oltre a certe ritualità, spesso si ricorre a oggetti chiamati portafortuna, amuleti o talismani: ferro di cavallo, corno di corallo, quadrifoglio, coccinella…

L’amuleto difende dal male, il talismano porta energia positiva. Se non si hanno a disposizione si ricorre a gesti apotropaici: fare le corna, cioè chiudere le dita di una mano tranne l’indice e il mignolo, oppure toccare ferro (in Italia il ferro, non il legno) o le proprie parti intime. 

Scrivendo tutto ciò ne avverto l’insensatezza e pesa anche la volgarità dei gesti apotropaici.

Eppure ancora nel terzo millennio il pensiero magico, che collega cause ed effetti senza fondamento scientifico, resiste e convive con la razionalità. Ho letto che il fisico danese Niels Bohr, premio Nobel per i suoi contributi allo sviluppo della meccanica quantistica, aveva un ferro di cavallo appeso alla sua porta. Frasi come “Non è vero, ma ci credo” o “Non ci credo, ma non si sa mai!” accompagnano spesso il comportamento scaramantico. Perché quindi meravigliarsi se gli attori si difendono dall’insuccesso vietando il colore viola a teatro, o gli sportivi indossano la stessa maglietta della prima vittoria o lo stesso numero?  
Ognuno tiene a bada la propria ansia in modo diverso.

Sembra impossibile che nell’era dell’intelligenza artificiale si trovino tante tracce di un passato oscurantista. È un tentativo di controllare quello che sfugge al nostro controllo e se si riconosce la complessità della realtà si capisce anche quanto sia difficile averne il controllo. Quando tanti eventi ci sorpassano con una velocità irraggiungibile si passa dal pensiero razionale a quello magico con un clic. Incrociamo le dita (il medio sull’indice) affinché tutto vada per il meglio, apriamo una rivista e leggiamo l’oroscopo. Non ci crediamo, ma ci rilassa. Poi torneremo ad essere razionali. Che sia una formula per la sopravvivenza?

Attività

PRONOMI

Livello intermedio

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