8 Febbraio 2025
IMG_8447
Il galateo prescrive che fare la scarpetta è poco elegante.

La più famosa azienda italiana produttrice di pasta ha lanciato uno spot pubblicitario dove si vede una persona che, dopo aver mangiato un piatto di spaghetti al pomodoro, prende un piccolo pezzo di pane e raccoglie il sugo di pomodoro rimasto nel piatto, in altre parole fa la scarpetta. La telecamera inquadra poi i tavoli vicini e si vedono altri clienti che guardano la persona alle prese con la scarpetta e alzando le sopracciglia esprimono tutta la loro disapprovazione, considerando la scarpetta qualcosa di poco educato. Appare poi un famoso chef che, mostrando la pasta pubblicizzata, dimostra che quel tipo di pasta è così ruvida che è possibile fare la scarpetta senza il pane ma con la pasta stessa.

Il galateo dunque prescrive che fare la scarpetta è poco elegante, anzi è proprio maleducazione: non è proprio raffinato spezzare il pane e inzupparlo con il sugo rimasto nel piatto, per non parlare del rischio di ungersi le dita a tavola. Insomma un’abitudine rozza che fa trasparire una fame smodata, caratteristica tipica degli appartenenti alle classi sociali più umili. Non a caso, parlando dell’etimologia (dubbia) della parola, oltre al riferimento della forma che il pane assume tra le dita quando raccoglie il sugo, c’è n’è un’altra di ipotesi: all’origine di tale nome ci sarebbe il riferimento a reali scarpette, scarpe leggere e flessibili, dunque poco robuste, tipiche della gente povera.

Per dire la verità, già da tempo la scarpetta è stata per così dire “riabilitata”. Non solo in privato, nelle situazioni informali dove la scarpetta è consuetudine consolidata.  Anche in ristoranti pluristellati chef famosi dichiarano senza imbarazzo che vedere riportati in cucina piatti praticamente ripuliti grazie a meticolose scarpette è prova inoppugnabile del grande gradimento da parte del cliente. Non è raro dunque assistere a questa situazione: alla fine della degustazione di ottimi e succulenti primi i commensali lanciano sguardi dubbiosi ai piatti degli altri senza più pasta, ma con ancora un gustoso resto di sugo.  L’incertezza termina quando uno di loro, dichiarando la conoscenza del regolamento imposto dal galateo ma anche la sua incapacità di resistere alla tentazione, afferra un pezzetto di pane e inizia un’accurata scarpetta. Gli altri commensali, riconoscenti, lo imitano un attimo dopo.

Vediamo di trarre qualche utile suggerimento. Se all’improvviso vi trovate di fronte ad un magnifico resto di ragù o ad una prelibata salsa che ha accompagnato un buon arrosto di carne, oppure di fronte al sughetto di una succulenta zuppa di pesce, e tali situazioni accadono in occasione di un pranzo con il presidente della vostra repubblica o con il re del vostro regno, evitate la scarpetta. Negli altri casi armatevi di pane morbido e fatela.

Attività

LETTURA ANALITICA

Livello avanzato

CLICCA QUI per scaricare e stampare l’attività relativa all’articolo